
Dal 16.08.2022 al 31.12.2023
Fin dall'antichità la rappresentazione della "testa umana" come elemento comprensivo di tutte le facoltà intellettuali, è stata oggetto di grande interesse da parte di tutti i popoli.Nel corso del tempo questo fenomeno si è radicato nelle culture e nelle tradizioni, fondendosi con esse e dando così vita a produzioni che racchiudono in sè una serie di misteriose simbologie.
Tra queste i "volti di pietra" che, alla pari delle altre rappresentazioni, sono probabilmente il prodotto di usanze e riti primitivi che hanno poi, col tempo, attenuato i loro primordiali significati, incarnandosi nel costume popolare.
Nelle Valli del Parco dell'Aveto si rinvengono numerosi esempi di volti di pietra scolpita; queste misteriose sculture fanno parte ancora oggi, purtroppo sempre in minor numero, della realtà rurale che le ha prodotte: si possono trovare sulle facciate degli edifici, ai lati dei portali, sopra gli architravi, su pilastri o allinterno delle case, vicino al focolare. Non mancano esempi in prossimità di fontane e abbeveratoi, o inerite nei muretti di sostegno degli orti.
La mancanza di riferimenti certi, però, può solo portarci a formulare delle ipotesi sulla loro origine e tradizione, ma l'ipotesi più accreditata è quella che suggerisce che esse svolgessero una funzione apotropaica, per tenere lontani persone, animali o spiriti che potessero avere un influsso negativo sull'edificio e i suoi abitanti, e quindi protettiva.
L'aggettivo apotropaico deriva dal greco antico e ha appunto il significato di "tenere lontano" ed è riferibile a tutto ciò che serve per respingere un influsso malefico.
La mostra, realizzata come evento collaterlale al convegno "Montagne incise. Pietre incise" tenutosi dal 20 al 22 ottobre 2011 a Borzonasca, promosso dal Parco dell'Aveto in collaborazione con il LASA dell'Università di Genova e finanziato dall'Assessorato alla Cultura di Regione Liguria, è stata ideata per far conoscere e valorizzare questo fenomeno culturale e "artistico" in senso lato, così tipico e diffuso in alcune località del Parco.
Si tratta di una mostra prevalentemente fotografica, con immagini affiancate dalle frasi più evocative rinvenute nelle pubblicazioni sull'argomento, lasciando ai visitatori spazio per riflessioni e suggestioni autonome, seppur guidate dagli autori prescelti.
E' arricchita dall'esposizione di una serie di calchi in gesso, realizzati dal Prof. Duilio Citi e gentilmente messi a disposizione.
INFORMAZIONI PER LA VISITA
La mostra si trova presso i locali dell'Ufficio IAT Valli del Parco dell'Aveto in Via Vittorio Veneto 13 a Borzonasca (Tel. 334 6117354 - 334 9575893).
Orari:
- martedì h 9-13 e 14.30-17.30
- giovedì, sabato e domenica h 9-13
Ingresso gratuito.
Ideazione, cura e allestimento: Paolo Cresta, Adele Repetto