Il complesso monastico, che rappresenta uno fra i più importanti monumenti del patrimonio storico e architettonico ligure, comprende la chiesa, la sacrestia, un chiostro, l'ex monastero, una casa colonica e la torre campanaria. Le superfici della facciata e dei fianchi, in pietra e mattoni corrispondono alle murature originarie, salvo poche modifiche, con un doppio ordine di arcatelle cieche lungo tutto il perimetro, a conferire eleganza nonostante la semplicità dei materiali impiegati.
Interessante, sul lato nord del muro della chiesa, la presenza di una piccola croce scolpita in un masso, che è considerata una testimonianza dell’antichità del monumento. Le croci poste all’esterno degli edifici nell’Alto Medioevo simboleggiavano la consacrazione della chiesa. Un'altra curiosità è costituita da quattro pietre lavorate che si trovano sugli angoli delle facciate. Presumibilmente si tratta di “mamme longobarde”, pietre scolpite di origine antichissima, legate ai riti della fertilità.
Molto antico è anche uno dei due cipressi piantati nel sagrato, che per la sua veneranda età, circa cinque o sei secoli, è tra gli esemplari che costituiscono il patrimonio delle piante monumentali della Liguria.
Per quanto riguarda l'interno, l’altare maggiore risale alla prima metà del XVIII secolo ed è sormontato da un grande crocifisso ligneo della stessa epoca, attribuito alla scuola del Maragliano, uno tra i più importanti scultori in legno. Sul lato sinistro del presbiterio si trova un tabernacolo in ardesia del '500. Nella terza campata a sinistra è situato l’altare barocco dedicato a Sant’Anna. Vi è poi un altro altare, costruito nel 1644 in onore della vergine Maria, con una bellissima statua in marmo che raffigura la Vergine sorridente con il Bambino benedicente. L’opera di maggior pregio della chiesa abbaziale è il monumentale polittico di Sant’Andrea, ritenuta una delle opere più rilevanti del ‘400 ligure. L’originale è conservato attualmente al Museo Diocesano di Chiavari.
Francesca Vulpani