L'arte della falegnameria ha perciò una lunga e gloriosa tradizione a Chiavari.
Verso alla fine del XVIII secolo si cominciò però a sentire l’esigenza di un rilancio di quest’industria e di un suo svecchiamento, con nuove idee e nuove produzioni, stimolate dalla Società Economica, nata a Chiavari proprio in quel periodo. Nel 1807 il marchese Stefano Rivarola, Presidente della Società e governatore di Chiavari per la Repubblica, tornò da Parigi con alcune sedie che lo avevano colpito per la loro eleganza e le propose, come modello, ad alcuni dei migliori artigiani chiavaresi. Tra questi un artista locale del legno, Gaetano Descalzo, detto “il Campanino”, sdegnando la pura imitazione del modello, si mise d’impegno a modificarlo e perfezionarlo. Il nuovo tipo di sedia da lui ideato manteneva del modello lo schienale a crosse e la forma delle gambe ma appariva alleggerito nei particolari e più armonioso. Il Descalzi arrotondò le traverse, rese più snelle le gambe, adottò un'essenza (il ciliegio) di facile reperibilità e inventò un nuovo tipo di tessitura del sedile, in modo che risultasse più fine e proporzionato di quello francese. Nacque così un oggetto che realizzava in pieno le nuove suggestioni funzionaliste di semplicità e razionalità promosse dall’Illuminismo francese e assorbite dal gusto neoclassico inglese. Un miracolo di leggerezza e solidità, la sedia si pesava ad once e i fili intrecciati dell’impagliato si misuravano al millimetro. Questo primo modello venne subito detto “Campanino”, dal soprannome del suo creatore: nasce così la capostipite della “chiavarina” o “seggiola di Chiavari”, una sedia tanto elegante e resistente da essere poi conosciuta ed apprezzata in tutta Europa.
Si avverò così, per merito del Descalzi, il sogno della Società Economica di instaurare una manifattura artigianale in grado di produrre oggetti che presentino i pregi della qualità, della robustezza e della facile riproducibilità su larga scala.
Da allora gli artigiani chiavaresi hanno seguito lo stile e la tecnica costruttiva originarie, continuato a creare nuove linee sempre conformi alle esigenze del tempo ed ancora oggi producono quelle sedie che per la loro qualità, eleganza, robustezza e leggerezza hanno conquistato fama e riconoscimento in tutto il mondo, e sono un prodotto artigianale di qualità superiore, più vicino ad un opera d'arte che ad un oggetto di uso comune. La sedia viene prodotta ancor oggi nel rispetto della tecnica costruttiva originaria che la rende inconfondibile nella linea e idonea a ogni tipo di arredamento.
(fonte: Parco dell’Aveto, Il Gusto della Biodiversità)
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